sabato 1 maggio 2010

DBMS E SPREADSHETT OPEN SOURCE E SOFTWARE PROPRIETARI


DBMS: è l'acronimo di database management di system, ossia sistema di gestione di base dei dati. Quindi già dal suo nome se ne comprende parte dell'uso che se ne può fare.Nella società attuale diventa sempre più importante e strategico riuscire a gestire in maniera intelligente l'enorme quqntità di informazioni che ci sommergono e cambiano rapidamente.piccole e medie aziende e gli stessi privati sentono ora l'esigenza di imprese e istituzioni poichè possono contare su un sostegno economico che permette loro di acquistare le infrastrutture hardware necessarie. Permette un approccio multiutente, più persone possono modificare e visualizzare i dati contenuti all'interno delle tabelle. Le basi di dati possono avare varie strutture, tipicamente in ordine cronologico:
- gerarchica
- reticolare
- relazionale(più diffuso rappresentabile mediante le tabelle e relazioni tra esse)
- ad oggetti
- semantica
Tra i più diffusi dbms troviamo FIREBIRD SQL , INGRES, MYSQL.
I più diffusi sistemi commerciali sono: IBM, DB2, MICROSOFT, SQL , ORACLE.

SPREADSHEET : un foglio elettronico (chiamato anche foglio di calcolo, in inglese spreadsheet)è un software di produttività personale. E' un programma che permette di elaborare dati e tracciare efficaci rappresentazioni grafiche.
Come funziona il foglio elettronico? ogni cella è identificata da un numero che indica le righe e da una lettera che indica le colonne.
Per ogni cella può scelta una determinata formattazione carattere, dimensione e colore del carattere, grosseto e/o corsivo, eventualmente sottolineato o ombreggiato, colore e elementi dello sfondo.
Tra i software più diffusi nel mondo dei fogli elettronici:Microsof Excel, open Office.

OPEN SOURCE

La Rete ha contribuito allo sviluppo e ad una sempre maggiore diffusione dell'opensource.
Con il termine opensource, traducibile in italiano "sorgente aperto", ci si riferisce a tutti quei software i cui autori ne permettono lo studio e l'apporto di modifiche da parte di chiunque, ne permette il libero studio e apporto di modifiche da parte di altri programmatori indipendenti.
Questo è relizzabile mediante l'applicazione di apposite licenze d'uso.
Grazie a questa filosofia sono nate vere e proprie "comunità" online che favoriscono lo scambio di informazioni tra sviluppatori, iscritti o comunque semplici utenti che apprezzano un particolare prodotto opensource.
E' bene precisare poi come opensource non sia assolutamente sinonimo di freeware, di gratuito.Sebbene strettamente legati, i termini opensource e “software libero” non sono sovrapponibili.Mentre, come abbiamo ricordato, con “opensource” si fa riferimento all'apertura del codice sorgente di un programma quindi liberamente visibile, analizzabile e migliorabile da parte di chiunque –, con “software libero” si fa riferimento alla tipologia di licenza prevista per l'utilizzo di un'applicazione. Rispetto ai “software proprietari”, le licenze d'uso dei software “liberi” danno la facoltà all'utente di eseguire il programma per qualunque scopo, di consultare il codice sorgente dello stesso ed eventualmente di modificarlo, di copiare e ridistribuire il programma senza alcuna limitazione. Potremmo quindi osservare come il termine “software libero” estenda in qualche modo il concetto di “opensource” incentrandosi soprattutto sulle libertà (diritti e doveri) dell'utente. Utilizzare “software libero” non significa comunque non sottostare a delle regole. Anche questa tipologia di software, infatti, come già anticipato, implica l'accettazione di una licenza d'uso che può essere più o meno restrittiva. Le più famose sono la licenza GNU GPL e la licenza GNU LGPL.
Nel primo caso, ogni prodotto sviluppato a partire da un software libero dovrà essere distribuito con la medesima licenza.
La LGPL è invece meno limitante poiché consente allo sviluppatore di utilizzare codice proveniente dal software libero anche all'interno di applicazioni “proprietarie”: in tal caso, tuttavia, il codice derivato ed incluso nel programma “a sorgente chiuso” dovrà comunque essere sempre reso visibile. Va detto, comunque, che non tutte le licenze sono compatibili fra loro ovvero non è sempre permesso amalgamare, in un'unica soluzione, due o più codici sorgenti provenienti da software liberi che usano licenze differenti.
IL SOFTWARE PROPRIETARIO

Il software proprietario è quello che non è libero o semilibero.
Il suo utilizzo, la ridistribuzione o modifica sono proibiti o richiedono un permesso o sono sottoposti a tali vincoli che in pratica non si possono fare liberamente.
La Free Software Foundation segue la regola di non installare programmi proprietari sui propri computer se non temporaneamente per lo specifico scopo di farne una versione libera. A parte questo, siamo convinti che non esistano giustificazioni possibili per installare un programma proprietario.
Per esempio, ci siamo sentiti autorizzati ad installare Unix sul nostro computer negli anni '80, poiché lo usavamo per scrivere una versione libera di Unix.
Oggi che i sistemi operativi liberi sono disponibili, la giustificazione non è più valida; abbiamo eliminato tutti i nostri sistemi operativi non liberi, e su ogni nuovo computer che installiamo deve girare un sistema operativo completamente libero.
Non insistiamo perché gli utenti di GNU, o i volontari di GNU, debbano seguire questa regola. È una regola che abbiamo stabilito per noi stessi. Ma speriamo che anche voi decidiate di seguirla.




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